Uno studio ha rivelato che quando il livello di polveri sottili è "scarso", il rischio di angina pectoris aumenta fino al 25%. L'esposizione a polveri sottili ad alta concentrazione per oltre 48 ore ha aumentato il rischio di sviluppare angina pectoris.
Il team del professor Na Seung-un del Centro cardiovascolare dell'ospedale universitario di Guro (in collaborazione con il dottor Choi Byeong-geol dell'ospedale universitario di Guro, il professor Kim Seong-uk e il ricercatore Lee Min-woo del Dipartimento di Scienze ambientali e sanitarie della facoltà di scienze della salute) ha selezionato 6430 partecipanti senza malattie coronariche dal 2004 al 2014, analizzando la correlazione tra il tempo di esposizione all'inquinamento atmosferico e il rischio di sviluppare malattie coronariche. I dati sull'inquinamento atmosferico si basavano sui dati pubblicati dal Korea Institute of Environmental Technology, suddividendoli in cinque categorie: polveri sottili (PM10), anidride solforosa, ossidi di azoto, monossido di carbonio e ozono.
I risultati hanno mostrato che quando l'indice di qualità dell'aria era "scarso" (concentrazione media di polveri sottili di 85 ㎍/㎥ per 72 ore), il rischio di sviluppare angina pectoris aumentava del 25% rispetto a quando l'indice di qualità dell'aria era "buono" (concentrazione media di polveri sottili di 25 ㎍/㎥ per 72 ore). Inoltre, per ogni aumento di 20 ㎍/㎥ della concentrazione di polveri sottili, il rischio di angina pectoris aumentava del 4%.
Si ritiene che le polveri sottili, entrando nel flusso sanguigno, attivino l'infiammazione dei vasi sanguigni, e questa infiammazione sia la causa dell'angina pectoris.
Questa è la prima volta che un ampio studio dimostra che le polveri sottili sono una causa dello sviluppo dell'angina pectoris.
Il professor Na Seung-un ha sottolineato: "In particolare, le persone con un sistema cardiovascolare debole, come le donne, gli anziani di età superiore ai 65 anni e i pazienti ipertesi, devono prestare attenzione alle polveri sottili indossando mascherine o evitando di uscire."